Lettera agli allenatori, dirigenti, …

Cari Allenatori, Allenatrici, Dirigenti e Volontari all’inizio di questa nuova stagione sportiva 2025/26 mi sento in dovere, di fronte al fatto che da diverse stagioni assistiamo anche positivamente all’inserimento di nuove figure in ambito sportivo di ricordare e spero condividerne le linee guida che come società da anni attiviamo:

Allenare lo sport all’OSGB nel rispetto dell’atleta e la gestione responsabile delle strutture

Da Noi in OSGB, allenare lo sport significa molto più che insegnare la tecnica o migliorare le prestazioni fisiche di chi pratica una disciplina. Significa, prima di tutto, prendersi cura degli atleti e delle atlete, rispettare le loro unicità e valorizzare il loro potenziale, senza mai dimenticare il valore umano che ogni atleta porta con sé. Il ruolo del tecnico o della tecnica moderno non si esaurisce sul campo o in palestra, ma abbraccia anche la disponibilità e la responsabilità nella gestione degli spazi e delle strutture sportive. In questo documento si esploreranno i principi fondamentali dell’allenamento rispettoso, l’importanza della disponibilità gestionale e le strategie per unire questi due aspetti in un modello virtuoso.

Ritengo che il rispetto verso l’atleta costituisca la base di ogni relazione educativa e sportiva, in quest’ottica allenare non significa semplicemente “plasmarne” il corpo o il talento, ma riconoscere e sostenere la complessità della persona, fatta di emozioni, limiti, aspettative e sogni.

Un approccio rispettoso mette l’atleta al centro del percorso. Questo significa avere su ogni componente della squadra uno sguardo vigile ed attento, cioè: ascoltare le sue esigenze, osservarne le reazioni, rispondere con empatia alle difficoltà. L’allenatore o l’allenatrice non esercita quindi il proprio ruolo in modo autoritario, ma diventa un punto di riferimento, un facilitatore, una guida pronta al dialogo.

Penso che tre siano gli aspetti importanti da cui non è possibile prescindere se si decide di fare
l’allenatore/allenatrice:

  • saper ascoltare e capire le emozioni dell’atleta (questo per le attività di Base ma spesso anche nell’agonistica) è fondamentale per creare un ambiente sicuro, dove chi si allena possa sentirsi accolto e sostenuto.
  • ricordare che ogni atleta è un mondo a sé, con caratteristiche fisiche, psicologiche e biografiche uniche. L’approccio formativo deve essere adattabile, evitando standardizzazioni eccessive.
  • il rispetto passa anche dall’offrire all’atleta strumenti per comprendere sé stesso e le proprie scelte, stimolandone la responsabilità personale e l’autonomia decisionale.

In OSGB, il rispetto dell’atleta implica anche la tutela contro ogni forma di abuso, sia esso fisico, psicologico o verbale. È essenziale promuovere un ambiente nel quale la competizione resti sana e non degeneri in ossessione per il risultato.

Perché tutto questo possa realizzarsi è importante che allenatori, istruttrici, dirigenti e volontari:

  • CONOSCANO e RISPETTINO i confini del proprio ruolo e rispettare quelli altrui.
  • RICONOSCANO i segnali di disagio, INTERVENGANO tempestivamente e GARANTISCANO canali di comunicazione affidabili per chiunque senta il bisogno di chiedere aiuto.
  • EVITINO giudizi eccessivi o denigratori; il feedback deve essere uno strumento di crescita e mai di
    svalutazione.

La figura dell’allenatrice o dell’allenatore deve essere orientata a una leadership etica ed inclusiva, capace di valorizzare il contributo di ciascuno.

Allenare significa anche prendersi cura degli spazi, per i quali la società e intervenuta finanziariamente e continuerà per mantenerne l’efficienza, consentendo di svolgere l’attività sportiva. Una gestione efficace delle strutture è garanzia di sicurezza, accessibilità e qualità dell’esperienza sportiva.

Essere disponibili nella gestione delle strutture non è solo una questione pratica, ma un vero e proprio atteggiamento; questo significa:

  • essere presenti, rispondere alle esigenze di atleti e atlete, famiglie, staff e comunità.
  • utilizzare e alla fine sistemare le attrezzature che si utilizzano sui campi e nella palestra considerando che quel che si utilizza ha un costo e quindi va trattato come tale consentendo a tutti e tutte la possibilità di usufruirne.
  • coinvolgere gli atleti rendendoli responsabili della sistemazione delle attrezzature.
  • adottare buone pratiche per il risparmio energetico (luci, acqua ecc.) e la riduzione degli sprechi.

Un ambiente sportivo di qualità nasce dall’incontro tra il rispetto della persona e la cura degli spazi. Le due dimensioni sono sono separate, ma si alimentano a vicenda.

Per Noi, allenare lo sport nel rispetto dell’atleta e con disponibilità nella gestione delle strutture è una sfida che richiede sensibilità, preparazione e dedizione. Significa credere che il valore dello sport non sia solo nella performance, nel riconoscimento di un rimborso ma anche nella crescita personale, nella sicurezza, nell’inclusione e nella sostenibilità. Solo così è possibile costruire ambienti dove chi pratica sport si senta veramente parte di una comunità, libero di esprimere sé stesso e di raggiungere i propri obiettivi in armonia con gli altri e con il contesto che lo circonda.

Emilio Colombo
Presidente O.S.G.B.